Può succedere di tutto, in una separazione. Ma quando la figlia (o il figlio) decide che è abbastanza grande per cercare di capire, per farsi la propria idea, per ricostruire la storia familiare secondo il suo punto di vista e magari senza né vinti né vincitori, né buoni né cattivi, ma semplicemente con una madre e un padre per quello che sono, pregi e difetti inclusi, ecco, quando questo accade, la vita, forse, ha dato più di quanto abbia tolto.
E’ quello che si prova ascoltando Giulia, 17 anni, figlia di due genitori che si sono separati quando lei era molto piccola e che solo da poco – racconta – ha fatto pace con la figura paterna.
Quanti anni avevi quando i tuoi si sono lasciati?
La prima volta avevo otto mesi, poi so che mio padre è ritornato quando avevo due o tre anni, ma non ho ricordi, il tentativo di riconciliazione è durato troppo poco
Quindi non hai ricordi di sofferenza per la rottura familiare…
No, ho sofferto più dell’assenza di mio padre che delle tensioni con mia madre, sebbene ci siano sempre state e ci siano anche ora.
Dopo tutti questi anni?
Sì, prima discutevano perché quando toccava a mio padre io magari avevo impegni sportivi o altro, poi sulle spese extra che mia madre sostiene per me. E non è una bella sensazione…
Perché tuo padre è stato assente?
Mio padre fa un lavoro che lo porta in giro, con impegni che non sempre dipendono da lui, e quindi se nei giorni in cui avrei dovuto stare con lui era impegnato, non potevo starci. Solo da qualche tempo abbiamo trovato un equilibrio, forse anche perché io sono più grande e mi gestisco meglio.
E lo hai perdonato?
A un certo punto ho deciso che volevo capire come era andata, perché i miei si erano lasciati, dove stavano le ragioni dell’uno o dell’altra, e ho svolto una specie di inchiesta mia personale, ascoltando anche le diverse donne con cui mio padre si era riaccompagnato dopo la separazione per capire cosa diceva mio padre.
E hai ricomposto il tuo puzzle?
Sì, ora sono in pace. Lui sta con una compagna che a sua volta ha un figlio, e a parte qualche gelosia che ogni tanto provo verso questo bambino, che vive con mio padre più di quando abbia fatto io, mi sento tranquilla.
La mamma invece è single, voi vivete da sole. Avresti voluto che si riaccompagnasse anche lei?
Eccome, avrei voluto che si sposasse. Però ammetto che quando ha avuto una storia con un uomo con due figli che all’improvviso occupavano casa nostra, mi sono sentita invasa
Con il senno di poi, c’è qualcosa che avresti voluto dire a uno o a entrambi i genitori e che non hai detto?
Forse avrei voluto dire a mia madre che quando avevo impegni che mi impedivano di stare con mio padre, tipo la palestra, preferivo stare con lui.
Ti sei mai sentita colpevole per la situazione fra i tuoi genitori?
Sì, per esempio ho pensato che forse mia madre ha dato troppe attenzioni a me quando ero piccola togliendole a suo marito. Oppure quando chiedo dei soldi e li sento litigare per questo, sono sensazioni che mi hanno segnato.
So che quando ci sono discussioni a cui assisti, tua madre ti informa su qualsiasi dettaglio anche economico degli accordi di separazione e sulle mancanze di tuo padre. Questo ti fa piacere o ti disturba?
Io voglio capire esattamente cosa succede, a patto di non essere strumentalizzata per mettermi uno contro l’altro. Questo non lo sopporto.
Ci credi ancora nel matrimonio?
Certo. La mia esperienza mi ha segnato in positivo, nel senso che, proprio perché non vorrei mai che i miei figli vivessero quello che ho vissuto io, spero in un matrimonio d’amore profondo e duraturo. Ma se invece dovesse naufragare, so cosa non bisogna fare con i figli. Mai litigi, urla, avvocati, sentenze e braccio di ferro sui soldi.
Parli mai della tua esperienza con altri figli di separati?
Non tanto. Anche se oggi siamo in molti, è ancora una cosa di cui ci si vergogna un po’. E lo confesso: provo invidia per chi ha i genitori uniti.
Hai mai desiderato che i tuoi tornassero insieme?
Sempre, lo spero ancora. Lo so che è assurdo, ma è un sogno inconscio che non se ne va mai.