Diritto e felicità, due termini apparentemente incompatibili. Non è così: tutti desideriamo essere felici; il diritto –inteso come STRUMENTO e non come arma è garante per il raggiungimento dei nostri obiettivi. Ciascun fanciullo (così è denominato ogni minore dalla Convenzione sui diritti del fanciullo, fatta a New York il 20 novembre 1989 e ratificata in Italia con la Legge n. 176/1991) “ai fini dello sviluppo armonioso e completo della sua personalità deve crescere in un clima di felicità, di amore e di comprensione…”.
Ciascun fanciullo ha, dunque, il diritto alla felicità. Felicità significa stare bene. Secondo l’OMS, la salute di un individuo consiste in un “completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia”. La salute di una società dipende anche dai suoi membri, dalla salute delle sue istituzioni. Una di queste è la scuola. Il diritto allo studio, principio costituzionalmente garantito, troverà tutela solo se inserito in un contesto di salute, di benessere dei protagonisti (studenti, insegnanti, genitori) del mondo scuola. Troppo spesso assistiamo oggi a situazioni di sofferenza, dolore, difficoltà a procedere nel percorso scolastico.
Garantire il diritto al benessere del minore e degli insegnanti a scuola significa garantire il loro diritto alla salute, in un sistema di interconnessione. La legge prevede una serie di strumenti per il raggiungimento di tale obiettivo. La conoscenza della legge, la sua applicazione, è fondamentale perché i diritti di cui gli studenti sono titolari siano rispettati.
Quello che come legale mi appassiona e a cui dedico molta della mia attività di consulenza e assistenza ai genitori è la “tutela legale preventiva”; osservare, fare e farsi domande, cercare INSIEME una soluzione via via che i primi accenni di problemi si presentano. La comunicazione come unica via, l’alleanza come strategia; lo studente deve essere tutelato, in un’atmosfera di gentilezza, rispetto, consapevolezza e conoscenza, che coinvolga tutti i soggetti della relazione.
In particolare, i temi di cui mi occupo sono quelli relativi agli studenti con DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento); con BES (Bisogni Educativi Speciali); con ADHD (Disturbi di iperattività e dell’attenzione) e al delicato tema del rapporto tra adozione e scuola.
Avvocato Letizia Bolano