Se non l’avete visto al cinema, a gennaio, cercate le uscite in cinema ‘minori’ nei prossimi mesi o prendetelo subito in home video. Anche Frances McDormand, nel film, é una Gengle, quindi ne possiamo parlare. Tre manifesti a Ebbing, Missouri é meraviglioso, ma attenzione non andrà come vi aspettate: non é Amabili Resti, per citare un film con al centro l’omicidio di una ragazzina (di piu’ non posso dire per evitare uno spoilerone). Qui il fatto efferato é solo il principio che dá il via ad una concatenazione di eventi che porteranno i protagonisti della vicenda e anche noi spettatori ad interrogarci sulla battuta che vedete anche nel trailer linkato:
“La rabbia genera solo altra rabbia”. Quanti di noi Gengle si rispecchiano in questa affermazione? Un film che, non sarete d’accordo ma é così, credo sia accostabile a IT di Stephen King. Nel libro dello scrittore horror più famoso del mondo, il mostro che vive nelle fogne altro non é che la personificazione del male rappresentato dalla città dei Derry, dai suoi abitanti strampalati e dalla perdita dell’innocenza dei protagonisti (i losers) che devono combattere con il mostro, e ucciderlo, per crescere.
In Tre manifesti protagonista é ancora la provincia americana, i suoi abitanti ancora più pazzi e le dinamiche che si innescano a seguito dell’omicidio (anche qui) di una ragazzina. Che sia stato un mostro orrendo o una persona, sempre da un omicidio si parte e sempre un mostro, quello di una società di devastati, ci si deve difendere. Un film non dei Coen (sebbene Frances McDormand sia sposata ad uno dei fratelli) ma alla Coen. Un film consigliatissimo.