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rinascita Sesso storie
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Mi vergogno, non penso di andare bene

Il corpo, il nostro biglietto da visita. La nostra immagine corporea incide potentemente sull’immagine sessuale. Noi parliamo anche attraverso il nostro corpo e con esso comunichiamo tante cose di noi anche in modo involontario. La possibilità di stare bene con il proprio corpo, apprezzarlo o quantomeno averlo accettato, é condizione necessaria per qualsiasi tipo di soddisfazione sessuale. Preoccupazioni sui genitali in particolare o sul fisico in generale sono situazioni che veicolano disagio, vergogna e apprensione e non consentono di affrontare in modo tranquillo e rilassato ciò che stiamo per fare. Non solo il rapporto sessuale ma tutto l’incontro può essere messo a dura prova se non ci sentiamo a nostro agio con il nostro corpo. Mentire a noi stessi non serve, anzi talvolta difetti o imperfezioni possono rendere caratteristico e meno anonimo un corpo. Il consiglio in certi casi é di riuscire a scendere a patti con noi stessi e (anche con un pizzico di ironia) poterne parlare per rendere meno assillanti alcune nostre paure.

Peccato, non é come immaginavo

Oltre ai pensieri anche il nostro immaginario erotico deve essere ascoltato. É facile fantasticare su come possa essere la persona “incontrata” sui social, tuttavia per vedere se la “chimica” é anche reale o solo virtuale é necessario conoscerla di persona. Le nostre fantasie ci “parlano molto più di noi” che degli altri; ponendoci attenzione possiamo in parte accedere al nostro mondo interno e osservare quali aspettative e desideri albergano in noi al momento. Le fantasie però non hanno solo un ancoraggio razionale, per cui non é opportuno avere un approccio giudicante su di esse bensì “seguirle” per capire quali forme di piacere e soddisfazione possono veicolare.

Non penso di riuscirci

Tassello fondamentale del puzzle sono inoltre le emozioni. Soprattutto in riferimento alla sfera sessuale l’attivazione emotiva che insorge al momento dell’incontro gioca un ruolo di primo piano. Panico, paura, vergogna, disagio, sono tutte emozioni che al verificarsi di un rapporto sessuale possono portare a nefaste conseguenze (sessualmente parlando). Al contrario un senso di benessere, gioia e serenità non solo rende gradevole l’incontro, ma creando un clima piacevole per entrambi, può favorire proprio “quella chimica” sessuale. In preda all’ansia non si riesce ad essere come vorremmo e tale scollamento provoca in noi ancora più disagio, rendendo praticamente impossibile trarre piacere e soddisfazione. Riconoscere il proprio disagio, condividerlo e non cercare di ignorarlo, é il primo passo per uscire senza troppi danni da situazioni altamente stressanti come lo sono quelle sessuali.

Che figura faccio con gli altri

Infine anche le opinioni degli altri sono molto importanti, in particolare se creano disagio. Riflettere su stereotipi o pregiudizi sulla propria libertà sessuale e sul proprio ruolo o status sociale é dunque un passo da compiere nel momento in cui vogliamo “rimetterci in gioco”. Età, stato civile, la presenza di figli, legami di amicizia, aspetti religiosi, il giudizio dei propri cari, ecc. molte sono le componenti che si possono attivare al momento di un nuovo incontro o ancora prima al pensiero di poterlo fare. Tutto ciò deve essere gestito nel migliore dei modi proprio per non doversi fare carico anche di preoccupazioni o disapprovazioni altrui. A livello culturale é sicuramente presente una sorta di doppia morale, per cui ciò che é permesso agli uomini (avere l’iniziativa sessuale, avere molti partner, sentire la mancanza della sessualità, ecc.) non lo é altrettanto per le donne. Allo stesso tempo certi aspetti della persona sono maggiormente considerati prerogativa del mondo femminile (essere emotivi, farsi desiderare, negarsi sessualmente, ecc.) e non di quello maschile. Tutto questo retaggio culturale deve essere tenuto in considerazione e ripensato nel momento in cui alla presenza di un’altra persona ci accingiamo a farne la conoscenza.

Sesso, posso farcela

Quanto esposto finora é ciò che emerge dai racconti di uomini e donne che bussano alla porta del nostro Centro ogni giorno. Gli uomini infatti incappano molto spesso in disturbi dell’erezione o alterazioni dell’eiaculazione. Le donne per contro possono manifestare difficoltà a raggiungere l’orgasmo o forme di dolore e sofferenza durante la penetrazione. Difficoltà che se non vengono affrontate in tempo finiscono per minare la fiducia in noi stessi, alimentando ansie che ci allontanano dalla sessualità. A tale riguardo é bene sottolineare che la soddisfazione sessuale é parte integrante della qualità di vita di una persona. Riscoprire la propria sessualità dopo una separazione é un tassello fondamentale per la salute psicologica della persona. Dal desiderio, ai pensieri, alle fantasie, alle emozioni, alle aspettative sociali, molti aspetti devono essere tenuti in considerazione per non incappare in problematiche sessuali, spesso dettate da una intensa e incontrollabile ansia da prestazione. I nostri consigli vogliono essere un pretesto per darvi l’opportunità di fermarvi a riflettere sul vostro stato di salute sessuale. La speranza é anche che vi possano aiutare a sciogliere certi nodi che finora sono apparsi indistricabili. Tuttavia nei casi in cui la sessualità venga vissuta con disagio il consiglio é quello di “fermarsi un attimo a riflettere” e porsi qualche domanda.

Daniel Giunti

é psicoterapeuta, sessuologo, docente di sessuologia, fondatore italiano dell’Istituto italiano di sessuologia integrata e del centro “il Ponte” di Firenze.

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